>>> Intervista con Barbara e Tury, fondatori, direttori artistici e promoter del Supermarket <<<
Dal 1999 il Supermarket continua ad evolversi ospitando artisti e realtà multidisciplinari di respiro internazionale.
CF: "Dal 1999, uno spazio "mentale" altrettanto privo di paragoni, una "DISCOIDEA" per serate dance ma dilatata ad ogni tipo di show musicale, performance artistiche ed eventi multimediali, con avvenimenti artistici quali rappresentazioni, mostre, installazioni e presentazioni, sia che si tratti di teatro, espressioni visive, letterarie o/e soprattutto musicali. Una catena di montaggio per le idee” Queste sono le prime righe che si leggono sulla Home di Supermarket, ci racconti un po’ la storia e le tappe fondamentali di questo club?
BZ: Spazio fisico unico nel suo genere a Torino, nato e concepito per i Live, di cui possiede un pregevole archivio dal 1998, una " Discoidea" appunto dilatata ad ogni tipo di Show musicale, performance artistiche, mostre, presentazioni. Una catena di montaggio per le idee, il Supermercato dei suoni che si mette a disposizione di musicisti, organizzatori, promotori, a "chiunque" voglia produrre e lavorare con la musica e non solo. Il “contenitore” supermarket nasce esattamente nel 1997, progettato e studiato con spazi e tecnologie all’avanguardia per l'epoca, e che ancora oggi apprezziamo e utilizziamo. Solo per fare un esempio, la dicitura: “smart art technology & entertainment”, che troviamo estremamente innovativa e proiettata verso il futuro, è rimasta immutata da allora, senza contare la scelta di questo incredibile logo (l’insegna era straordinaria, un 12 metri circa per 6 m di altezza che un po’ di anni fa abbiamo dovuto togliere per via delle onerose imposte sulle insegne pubblicitarie), e il nome che riprende con ironia lo spazio antistante dell’allora Crai supermercati. In pochissimo tempo arrivò Paolo (più conosciuto come turymegazeppa), e con lui abbiamo cominciato, senza mai prenderci toppo sul serio, questa bell’avventura. Si mise in moto la macchina e le collaborazioni con artisti di tutto il mondo.
T: quando negli anni 2000 il “surrazionalismo” dei ‘90 ha lasciato spazio all’edonismo elettronico, al Supermarket si sono costruite le fondamenta della città laboratorio dei nuovi suoni: Xplosiva vi ha ambientato numerosi Club to Club ed appuntamenti settimanali ospitando Jeff Mills, Villalobos, Hawtin, Dimitri From Paris , Laurent Garnier, Carl Cox insieme a tanti pionieri della scena”. Dai venerdì elettronici di Xplosiva, di Club to Club, al Movement, ad Outcast, ai sabati sera travolgenti del BarbyTury&Co, coi suoi spettacoli estremi e viaggi attraverso tutto l'universo musicale, i live dalla sfera rock e post rock alle proposte più interessanti nel panorama alternativo italiano. Non ci siamo fatti mancare niente! Solo alcuni dei nomi che la Consolle e il palco del Supermarket hanno ospitato: Wim Mertens Ensemble (B), Pan Sonic (SF), Eliades Ochoa Y Cuarteto Patria (C) Aisha Kadisha’s Jarring Effects (MA), Femi Kuti (WAN), Carl Cox (UK), Carl Craig (USA), Claudio Coccoluto (ITA), Jeff Mills (USA), Laurent Garnier (FR), Luciano (CH), Ricardo Villalobos (CHI), Richie Hawtin (CAN), Elisa (ITA), Daniele Silvestri (ITA), Psychic TV (UK), Blonde Redhead (USA), Atari Tenage Riot (DE), Pisti (ITA), Goldie (UK), Peggy Gou (KR), Nicky Siano (USA), James SeneseNapoli Centrale (ITA)
CF: Il club si pone in una zona abbastanza periferica di Torino, come ha influito sul club l'essere fuori dal centro?
BZ: La frase che più sintetizza la posizione geografica del supermarket rispetto alla stragrande maggioranza dei locali e dal centro cittadino, da parte di organizzatori e di fruitori è: “ ma così lontanoooo?!?!?” Si, il Supermarket si trovava in una zona abbastanza periferica di Torino confinante con Barriera, con i comuni di Venaria, Borgaro, con il quartiere San Donato e con la tangenziale nord di Torino. Però in questi vent’anni si possono notare rilevanti interventi urbanistici e in effetti il percorso si è ridotto, non siamo certi che la distanza abbia sempre giocato a sfavore: siamo il locale più facilmente raggiungibile dai paesi limitrofi, parcheggi comodissimi (personalmente preferisco accedere in un club dove non perdo ore per un parcheggio), meno riflettori e limiti normativi comparandolo ad un locale in posizione centrale. Ci siamo sempre definiti una “piccola isola felice in un mondo criminale".
CF: Quest’anno Supermarket compie 20 anni, cosa è cambiato a livello culturale e sociale? Quali sono le criticità e opportunità del presente?
BZ: Il Supermarket quest’anno compie 20 anni: le cose si sono trasformate ad una velocità da record. Cambiamenti a livello culturale, sociale e musicale. Gli anni 90 sono stati uno sfociare di Grunge, Rock Alternativo, Nu Metal, Hip Hop, Funk, Musica Dance e chi più ne ha ne metta. Negli ultimi anni abbiamo visto molti cambiamenti, soprattutto sul fronte culturale che più ci sta a cuore, e ci rendiamo conto che Torino è un tantino in retromarcia poiché trainata da format/commerciale/calo della qualità e dei contenuti. A parte la scena elettronica sempre più fiorente e propositiva, il nostro prodotto del sabato sera alternativo va continuamente rinnovato, intanto per cercare di contraddistinguerci portando la musica ad una sua centralità connessa ad un divertimento che a sua volta diventa comunicazione tra le persone, e soprattutto poiché in questi anni abbiamo raccolto una tale varietà di clientela di tutte le età (dai 20 ai 50 anni), che diventa per noi sempre una sfida (anche stimolante), riuscire a farle coesistere con un prodotto che possa accontentare tante generazioni ed esigenze all’interno dello stesso contenitore. Abbiamo assistito a cambiamenti su tutti i fronti, non solo musicali, ma dall’abbigliamento, al make up ai tagli di capelli! Un misto di giubbotti con le borchie, risvoltini, cotonature, le mitiche zeppe, tacchi, catene, corpetti, tute e al Supermarket sono ammessi anche pigiami , perché su quello ci siamo sempre contraddistinti, per la non troppa selezione estetica a favore di un clima ironico, sicuro e divertente! Abbiamo “sposato” coppie che si sono conosciute (persone che si sono unite in matrimonio, avuto figli e alcune volte festeggiato divorzi), con l’intervento del nostro Tury soprannominato per l’occasione il Predolin, che a suon di balli ha fatto innamorare e sposare tantissimi clienti! Altro cambiamento significativo lo abbiamo avuto a livello digitale, i Social, Instagram, Facebook e qui si aprirebbe un ragionamento che richiederebbe tanto tempo. Hai menzionato una parola chiave, evolversi, perché per noi la musica e' sempre stata un imperativo, una necessità di accompagnare le persone a scoprire nuovi mondi sonori, ci piace pensare che in 4 ore ci sia un’armoniosa sintesi di opposti, dalla leggerezza all'imprendibilità.
"La musica e' un fluido in divenire, un linguaggio evanescente… ascoltandola entriamo in un’altra vita e in un altro tempo."
CF: Supermarket oltre la musica e la notte, hai mai pensato ad aprire lo spazio di giorno e andare oltre alla concezione standard e canonica di club?
BZ: Il Supermarket, oltre la notte, ha aperto le sue porte, anche al mondo diurno: a feste private, feste di compleanno, anche feste per bambini (data la svariata collezione di personaggi e costumi che abbiamo collezionato), ma anche mercatini, di vinili soprattutto , rappresentazioni teatrali, presentazioni di libri e opere, video per gruppi live, fino ad eventi più corposi come gare e esibizioni di ballo, tra cui, sicuramente da citare, quella di due anni fa, The Kiki House Of Savoia Realm Kiki Ball e quella appena avvenuta : la sesta edizione di Torino Dancehall Movement. Ci sarebbe un mondo da scrivere ma vorremmo sintetizzare che in questo locale noi ci abbiamo messo il cuore sempre, per venti anni, e ci auguriamo di poter proseguire ancora: una visione idilliaca dove non sia permessa ignoranza e collisione, ma aggregazione. La musica e' un fluido in divenire, un linguaggio evanescente… ascoltandola entriamo in un’altra vita e in un altro tempo.
CF: A livello di idee, contenuti, sperimentazioni cosa ti piacerebbe fare in futuro?
BZ: Futuro? ipotesi? Sicuramente ci piacerebbe riprendere il discorso live che attualmente stiamo già collaudando con Jazz Re:Found vorremmo rimettere a disposizione la nostra cultura musicale, come abbiamo fatto negli anni precedenti, curando di più il background alternativo dal post rock alla new wave all’elettronica. La nascita del Minimarket: incantevole nel suo genere, aver la possibilità di vedere gente attraverso una vetrata anche per le persone in sala grande e dal palco, di portare nomi “Forti”, creando un altra pagina della nostra storia, alternando generi e sonorità. Ci piace tantissimo!